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PROTEZIONE CIVILE

VOCAZIONE

Che la solidarietà alpina sia “vocazione”, è stato costantemente confermato, sin dall’inizio. L’Associazione era appena nata nel 1919 e proprio il suo Statuto iscriveva fra gli scopi associativi lo studio dei problemi della montagna e gli interventi di solidarietà. A distanza di solo quattro anni dalla fondazione, nel 1923. in Val di Scalve, nella bergamasca, si verificava il disastroso crollo della diga del Gleno. Immediatamente l’Associazione bandì una sottoscrizione, che portò alla gente della Val di Scalve la solidarietà degli alpini d’Italia. Ma già subito qualche decina di alpini si era presentata “per dare una mano”.non vi era nulla di organizzato, nulla di previsto, eppure quegli uomini erano lì volontariamente. Negli anni seguenti innumerevoli sono state  le occasioni dove la solidarietà hanno confermato questa “vocazione” alpina: in particolare in Friuli nel 1976 e 1977, in Valtellina nel 1987, in Irpinia e Lucania 1980/1981, in Abruzzo nel 1984, in Armenia 1989, nelle province di Bergamo e Brescia per le alluvioni 1990 e via via.

LA PROTEZIONE CIVILE A.N.A.

Nel 1976, ancora non si parlava di protezione civile come attività dello Stato, regolamentata da leggi. E’indiscusso che la mobilitazione degli alpini in Friuli, colpito dal devastante terremoto, fu esempio, stimolo, punto di riferimento per l’onorevole Zamberletti che aveva le vesti e, ad onor del vero, l’attività concreta di commissario straordinario. Non per niente una organizzazione americana paragovernativa, l’A.I.D. (Agency for International Development), dovendo assegnare all’Italia un primo contributo per il terremoto del Friuli, ha affidato una cospicua somma all’Associazione Alpini perché la gestisse. Certo la cosa non è piaciuta a molti. Il fatto che le case sorgessero e i conti tornassero era innovativo rispetto a “consolidate tradizioni”. Pazienza, ma è andata così. Ne abbiamo avute altre prove.

FRIULI CANTIERE N.6 CAVAZZO CARNICO

All’adunata di Padova, nel 1976, Bertagnolli diceva: “I giovani attendono che qualcuno si interessi di loro nel senso giusto, che qualcuno apra loro le porte per potersi inserire e fare qualche cosa di buono e di utile per la società in cui viviamo, con lo stesso entusiasmo dei vecchi e con gli stessi ideali… “
Lo stato con il D.P.R. 66/1981 dedicò un intero capitolo (3°) all’utilizzo dei volontari, ai loro obblighi ed alle modalità di impiego, mentre la legge del 1970 sfiorava appena il problema.
Il 13 ottobre 1985, in una assemblea straordinaria appositamente convocata, veniva approvato un nuovo testo dell’art. 2 dello Statuto per poter formalizzare l’iscrizione dell’Associazione all’Albo delle Associazioni volontarie per la protezione civile:
art. – sub e): (l’A.N.A. si propone di) concorrere, quale associazione volontaria, al conseguimento dei fini dello Stato e delle pubbliche amministrazioni in materia di protezione civile in occasione di catastrofi e di calamità naturali”.

Di qui muovono i primi passi e nascono le prime strutture sezionali; al 31 dicembre 1992 la sede Nazionale registrava oltre sei mila volontari operativi.

Con l’“Emergenza Friuli” l’Associazione ha imboccato una nuova strada e sperimentato la possibilità di un diverso modo di operare nella società. Un nuovo motto annuncia l’avvenuta trasformazione: “Onorare i morti aiutando i vivi”.
È nato così il Volontariato di Protezione Civile, il primo in Italia, che verrà formalizzato nel 1987 con l’iscrizione all’Albo Nazionale del Volontariato.
Gli alpini, sempre meglio organizzati, intervengono in migliaia di iniziative e situazioni precarie: dall’Irpinia (sisma 1980) alla Valtellina (alluvione 1987), dall’Umbria (sisma 1987) al Piemonte (alluvione 2000), dal Molise (sisma 2002) alla Lombardia (sisma a Salò e Valle Sabbia del 2004).

Un’opera significativa gli alpini l’hanno realizzata in Ucraina: un asilo infantile costruito a Rossosch dove, nel 1942, sorgeva il Comando del Corpo d’Armata Alpino, per donarlo in segno di pace e amicizia ai bambini della città.
L’8 giugno del 1992 avviene la posa della prima pietra, alla presenza del sindaco della città, autorità locali ed del Presidente Nazionale dell’A.N.A. Leonardo Caprioli; il 19 settembre del 1993 la consegna. Per la cerimonia della consegna sono giunti dall’Italia 1.200 alpini, 332 dei quali con una colonna motorizzata. Finanziato completamente dai soci A.N.A., l’asilo è stato realizzato da 721 volontari in 96.430 ore lavorative.

Dal 1986 la Protezione Civile dell’A.N.A. è dotata di un Ospedale da Campo che è stato utilizzato anche per emergenze all’estero: in Armenia (sisma, 1988), a Valona (emergenza profughi, 1999), in Sri Lanka (tsunami, 2005).

La Protezione civile dell’ANA dispone anche di 113 unità cinofile (per la ricerca di persone sepolte da macerie o valanghe e per il salvataggio in mare e di un ospedale da campo del terzo livello, unico in Europa, che a Bassano ha due posti di intervento d’urgenza, in collaborazione con le strutture sanitarie locali.

ESERCITAZIONI

Imponente esercitazione di Protezione civile dei volontari del 1º Raggruppamento.

Da venerdì 8 a domenica 10 settembre nell’entroterra della provincia di Imperia gli alpini del 1° Raggruppamento (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Francia) hanno svolto una esercitazione di Protezione civile. Oltre cinquecento i volontari impiegati, disseminati in 29 cantieri ed impegnati nelle varie tipologie. Queste mobilitazioni hanno la caratteristica di trasformarsi in veri e propri interventi sul territorio.

Più che limitarsi alla semplice esercitazione i volontari operano solitamente per due o tre giornate (dalle prime luci del giorno al tramonto) dopo che i responsabili della P.C. del raggruppamento hanno organizzato cantieri e predisposto attrezzature per evitare inutili perdite di tempo. Sono stati ben cinquecento i volontari di 22 unità sezionali di P.C. impiegati in questa “Imperia2006”, coordinata dal consigliere sezionale per la Protezione civile Giovanni Badano, svolta nel territorio del comune di Pigna e patrocinata dalla Regione Liguria, dalla Provincia di Imperia e dalla Comunità Montana Intemelia.

Il campo base, allestito nel campo sportivo di Pigna è stato il cuore logistico di “Imperia 2006”: era costituito da 62 tende, un ambulatorio medico mobile (della sezione di Pinerolo), un posto medico avanzato, una tenda della Croce Rossa. Sotto il coordinamento della P.C. della sezione di Imperia hanno partecipato anche volontari della Croce Verde di Murisengo (Torino) convenzionata con la sezione A.N.A. di Pinerolo, il Corpo Militare della Croce Rossa, la Croce Rossa Pionieri di Pigna e l’Associazione Nazionale Carabinieri.

Suddivisi in squadre e ripartiti in diverse “zone-cantiere” è stato avviato il lavoro di pulitura e rimessa in ordine dei sentieri nel territorio del comune ospitante, lavoro ultimato solo a tarda sera. I lavori hanno richiesto la professionalità della maggior parte delle tipologie d’intervento della nostra Protezione Civile.

L’intera esercitazione è nata con l’intento di impiegare le squadre nelle varie tipologie di intervento: dal settore sanitario a quello pionieristico, alla logistica. Decespugliatori, motoseghe, pale, picchi, mezzi e computer si sono fermati al tramonto e la serata è stata allietata dal Coro “Monte Saccarello” della sezione di Imperia.

La domenica è stato il giorno dedicato allo smontaggio e all’imballaggio dell’attrezzatura impiegata e allo sfilamento dei volontari per le vie cittadine. Il corteo colorato dalle tinte accese delle tute da lavoro è andato a fondersi con i tricolori che hanno abbellito il paese, raggiungendo poi la chiesa parrocchiale di Pigna dove mons. Alberto Maria Carreggio, vescovo di Ventimiglia e Sanremo, ha celebrato la S. Messa.

All’uscita le autorità locali hanno ringraziato tutti i volontari e sono stati consegnati gli attestati di partecipazione. La tre giorni si è conclusa con il consueto rancio alpino. Meno di una settimana dopo la provincia di Imperia è passata da teatro d’esercitazione a zona d’intervento. Unità della P.C. del 1° Raggruppamento sono state impiegate in seguito ad una alluvione che ha interessato l’estremo ponente ligure.

Il paese maggiormente colpito, Bordighera, è stato colpito da esondazioni di torrenti e conseguenti allagamenti di edifici, con gravi disagi per la popolazione. Anche in questo caso non sono mancati gli aiuti da parte di numerose unità di P.C. associative.

Alessandro Drovandi

Il 15, 16 e 17 giugno 2007 in Val d’Aosta, nel comprensorio della Comunità montana Monte Emilius, si è svolta l’esercitazione di Protezione civile del 1° Raggruppamento comprendente le Sezioni Liguri di Genova, Imperia, La Spezia, Savona; la Sezione Aosta per la Valle d’Aosta; le sezioni Piemontesi di Alessandria, Asti, Biella, Casale Monferrato, Ceva, Cuneo, Domodossola, Intra, Ivrea, Mondovì, Novara, Omegna, Pinerolo, Saluzzo, Torino, Val Susa, Varallo Sesia e Vercelli.

Sono stati 10 i comuni interessati all’esercitazione che si è svolta tra una quota compresa tra i 600 metri di fondo valle e gli oltre 3800 metri della vetta del Monte Emilius.
Gli interventi hanno riguardato principalmente la pulizia degli alvei dei fiumi, la sistemazione dei sentieri montani e i lavori di disgaggio di materiale franoso ad opera del nucleo rocciatori.
Il campo base è stato allestito in frazione Villefranche del Comune di Quart.

 

Il Nucleo di Protezione civile della Sezione degli Alpini di Domodossola, coordinata dal responsabile Andrea Chieu, nei giorni 15, 16 e 17 giugno, ha preso parte in località Quart (Aosta) all’esercitazione annuale, denominata “Monte Emilius 2007”, comprendente il 1° raggruppamento delle Sezioni ANA del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. La Sezione Ossolana era composta da dodici soci volontari tra alpini e artiglieri da montagna, iscritti ai Gruppi alpini di Domodossola, Montecrestese, San Rocco di Premia, Vogogna, Pallanzeno e Cimamulera. La squadra è intervenuta a ripulire, diserbare, riassettare e disboscare il greto di un rio del luogo, assegnatole dagli organizzatori. La positiva e partecipata esercitazione si è conclusa domenica 18 giugno con la messa presso il Duomo di Aosta, sfilata per le vie della città, consegna alle sezioni partecipanti dei crest commemorativi, saluti di commiato e ringraziamenti da parte di organizzatori e autorità. Per il 2008 l’appuntamento e fissato per Saluzzo (Cuneo). d.l.

Nella foto da sinistra: Luciano Albini, Gian Franco Mottarlini,Gian Franco Leonardi, Gilberto Melchiorri,(Stefania, accompagnatrice), Roberto Pina, Gian Luca Zambelletti, Carlo Cesaro, Vito Ferraris, Valeriano Spagnoli, Carlo Blardone, Alessandro Lana e Andrea Chieu.

Programma

Venerdì 15 giugno
Arrivo dei volontari dalle ore 10,00, assegnazione aree di attendamento, montaggio tende, censimento volontari
Pomeriggio libero
Ore 19,30 rancio
Ore 20,30 riunione coordinatori per assegnazione cantieri

Sabato 16 giugno
Ore 6,00 sveglia – colazione
Ore 7,00 alzabandiera e partenza per i cantieri
Ore 12,00/13,00 pausa pranzo sul posto di lavoro
termine dei lavori in serata
Ore 19,30 rancio
Ore 21,30 concerto coro

Domenica 17 giugno
Ore 6,30 sveglia – colazione – alzabandiera – smontaggio tende – carico automezzi
Ore 9,00 trasferimento ad Aosta
Ore 9,45 sfilata per le vie cittadine – onore ai caduti
Ore 10,45 Santa Messa. A seguire cerimonia per la consegna degli attestati di partecipazione alle Sezioni
Ore 13,00 pranzp al campo base
Ore 17,00 ammaina bandiera

LA FORZA

La direzione e il coordinamento di Protezione civile sono a Milano presso la sede nazionale dell’ANA di via Marsala, 9. La Protezione civile dispone di magazzini con materiali di pronto impiego (tende, containers, servizi igienici e docce, letti ed altre attrezzature) ad Asti, Atessa, Latina, Cesano Maderno e Vicenza.

Il Centro Coordinamento Interventi Operativi (CCIO) è il braccio operativo nazionale della Protezione civile che durante le emergenze e le grandi esercitazioni nazionali ha il compito di coordinare e controllare le varie operazioni di soccorso e di supporto, nonché le operazioni logistiche ed amministrative svolte a supporto di Raggruppamenti impiegati sul terreno. E’ composto da veterani provenienti da tutti i Raggruppamenti, persone che hanno alle spalle numerosi anni di attività e svariate missioni compiute in Italia e all’estero.

ISCRIVERSI ALLA PROTEZIONE CIVILE ANA

Possono entrare a far parte dell’Organizzazione di Protezione Civile ANA i soci (art. 4 dello Statuto) o gli Aggregati (art.8, 8bis e 8ter del Regolamento Nazionale) che, in virtù della loro specifica professionalità, possono trovare un’utile collocazione nell’Organizzazione.

Per iscriversi occorre fare apposita domanda di ammissione alla Sezione o al Gruppo Ana di appartenenza. 

Requisiti
− idoneità fisica così come prevista dalla legislazione vigente;
− età compresa tra i 18 e gli 80 anni compiuti;
− disponibilità ad essere impiegati anche al di fuori della propria Regione di residenza;
− capacità professionali tali da garantire un proficuo impiego.

Se sei già iscritto all’A.N.A. puoi fare domanda di iscrizione compilando l’apposito modulo. clicca qui.